sabato 26 dicembre 2015

"Animalia. Oltre il giardino di Philes" in via della Rocca 17, Torino

 La mia mostra personale "ANIMALIA. Oltre il giardino di Philes" prosegue fino al 23 gennaio 2016 presso FEBO & DAFNE Associazione Culturale in via della Rocca 17, Torino, con una selezione di 12 matite su carta.
 

venerdì 11 dicembre 2015

Il leone volante

Credo che molti di voi sfogliando il catalogo e visitando la mostra si siano chiesti come mai il leone  Simba ha come secondo titolo "Colui che fu Oom Leeuw". Qui di seguito riporto questa bella storia tratta da "Leggende della Madre Africa" a cura di Roger D. Abrahams, Edizioni Arcana da cui è stato tratto questo titolo. Buona lettura!

"Simba (Colui che fu Oom Leeuw)", matita su carta, 60x60 cm, 2015


IL LEONE VOLANTE
Sudafrica 


Al tempo dei tempi Oom Leeuw soleva volare, e nulla e nessuno poteva sfuggirgli. Le sue ali erano coperte di piume: erano come le ali di Frate Pipistrello, molto forti, e quando il leone non volava le teneva ripiegate lungo i fianchi. Quando era in collera batteva con le punte per terra, tr-r-r, come Oubaas il tacchino che gloglotta e si pavoneggia davanti alle sue mogli, tr-r-r, e quando voleva alzarsi da terra spiegava le ali e le batteva su e giù, lentamente in principio, poi sempre più rapidamente - così, così, così - finche con esse faceva un gran vento e si sollevava e navigava nell'aria.
Oh, ma era uno spettacolo terribile! Poi quando era alto sopra la terra, guardava in giù, cercando qualche cosa da uccidere. Se vedeva una mandria di antilopi, volava finchè si trovava proprio al di sopra e adocchiava una bella antilope grassa: poi sfoderava i suoi artigli di ferro, ripiegava le ali e - whoosh! - piombava sul povero animale prima che quello avesse tempo di balzare al riparo. Si, questo era il modo in cui Oom Leeuw cacciama ai vecchi tempi.
C'era una sola cosa di cui aveva paura, ossia che le ossa degli animali da lui presi e divorati fossero fatte a pezzi. Nessuno sapeva perchè e tutti avevano troppa paura di Oom Leeuw per cercare di scoprirlo. La belva soleva tenersi tutte le ossa nella sua caverna e aveva delle cornacchie nere per sorvegliarle, due ala volta: non le brutte cornacchie nere che fanno il nido nei salici vicino all'argine, ma cornacchie bianche del genere che nasce solo una volta in molti anni. Non appena si trovava un piccolo di cornacchia che fosse bianco, veniva portato a Oom Leeuw: questo era il suo ordine. Lui lo teneva sulle montagne e lo faceva crescere; e quando le vecchie cornacchie bianche morivano, la maggiore delle giovani andava a far la guardia; e così c'erano sempre delle cornacchie bianche a sorvagliare le ossa, quando Oom Leeuw andava a caccia.
Ma un giorno, mentr'egli era lontano, arrivo il Grande Ranocchio, hop-hop-hoppity-hop, e disse: "Perchè ve ne state qui sedute tutto il giorno, o cornacchie dalla testa bianca?" E le cornacchie dissero: "Noi siamo qui a vigilare sulle ossa per conto di Oom Leeuw." "Ma dovete essere stanca di star lì sedute!" Disse il Grande Ranocchio. "Volate via per un po' e sgranchitevi le ali. Io starò qui e veglierò sulle ossa." Le cornacchie bianche guardarono di qua e di là, di su e di giù e tutt'attorno, ma no! Oom Leeuw non si vedeva proprio. E pensarono: "Ecco l'occasione di volar via per un po'!" E così dissero: "Cr-r-raw, cr-r-raw" e aprirono le ali e volarono via. Il Grande Ranocchio gli gridò dietro: "Non abbiate fretta di tornare! Volate finchè vi piace! Veglierò io sulle ossa."
Ma non appena si furono allontanate egli disse: "Ora potrò finalmente scoprire perchè Oom Leeuw non vuole che le ossa vengano spezzate." E andò in giro da una parte all'altra della casa di Oom Leeuw, spezzando tutte le ossa che poteva trovare. E lavorava rapidamente! Crack, crack, crack, crack! Ovunque andasse frantumava le ossa. Quando ebbe finito se ne andò saltellando, più veloce che potè. Era quasi arrivato al suo stagno quando fu raggiunto dalle cornacchie bianche. Erano andate a volare sulla montagna e al ritorno avevano visto tutte le ossa spezzate ed erano state prese da grande spavento.
"Craw, craw" dissero. "Fratello Grande Ranocchio, perchè sei così malvagio? Oom Leeuw sarà molto arrabbiato e ci staccherà a morsi le nostre belle testine bianche. E senza testa come potremo vivere?"
Ma il Grande Ranocchio fece finta di non aver sentito. Corse a balzelloni più lontano che potè e le cornacchie bianche gli andarono dietro.
"Non serve scappare, ranocchio," dissero. "Oom Leeuw ti troverà ovunque tu ti nasconda e con un solo colpo dei suoi artigli di ferro ti ucciderà."
Ma il Grande Ranocchio non se ne diede per inteso. Continuò la sua strada saltellando e quando arrivò al suo stagno si sedette sul bordo dell'acqua e vi specchiò i bei occhi che aveva nel suo brutto vecchio muso, e disse: "Quando arriva Oom Leeuw, ditegli che sono io quello che a fatto a pezzi le sue ossa. Ditegli che io abito in questo stagno, e se vuol vedermi, che venga qui."
Le cornacchie bianche erano molto arrabbiate. Volarono giù in picchiata per beccare il Grande Ranocchio, ma non fecero che conficcare il becco nel fango molle, perchè lì il Ranocchio non c'era più. Si era tuffato nello stagno e le cornacchie bianche poterono solo vedere i cerchi d'acqua intorno al punto in cui quello si era immerso.
Oom Leeuw era molto lontano e aspettava il suo cibo, aspettava il suo cibo. Infine vide un branco di zebre e cercò di volare in alto per potersi precipitare su una di loro: ma non ci riuscì. Tentò ancora: ma no, non ce la faceva. Aprì le sue grandi ali e le battè più volte, ma erano terribilmente deboli. Allora Oom Leeuw seppe che qualcosa era andato male nella sua caverna e montò su tutte le furie. Battè gli artigli di ferro sul terreno e ruggì, ruggì. Cominciò piano, come il tuono lontano, che rimbomb fra le gole, poi sempre più forte, finchè - "hoor-rr-rr-rr, hoor-rr-rr-rr" - la terra sembrò tremare sotto i suoi piedi. Era un fragore terribile.
Ma tutto questo ruggire non servì a nulla, e infine dovette rassegnarsi a tornare a casa. Trovò le povere cornacchie bianche quasi morte di terrore, ma ben presto esse scoprirono che non poteva più volare e così non ebbero più paura di lui.
"Hoor-rr-rr-rr, hoor-rr-rr-rr!" ruggì il leone. "Che avete mai fatto per rendere le mie ai così deboli?" E quelle dissero: "Mentre Oom era lontano, qualcuno è venuto e ha fatto a pezzi le ossa." E Oom Leeuw disse: "Vi avevo messe qui per sorvegliarle. E' colpa vostra se sono a pezzi e per punirvi vi staccherò a morsi le vostre stupide teste bianche. Hoor-rr-rr-rr!"
Balzò su di loro, ma quelle ora non avevano più paura di lui. Volarono via e si librarono nell'aria intorno alla sua testa, troppo alte perchè potesse raggiungerle, e gli gridarono: "Ha-ha! Oom non può più prenderci! Le sue ossa sono a pezzi e le sue ali sono fuori uso! Ora uomini e animali possono rivivere. Noi voleremo vie e daremo a tutti la buona notizia."
Oom Leeuw balzò nell'aria, prima da una parte e oi dall'altra, cercando di colpirle; ma non riuscì a raggiungerle. E quando vide che tutti i suoi sforzi erano vani si rotolò per terra e ruggì più forte che mai. Le cornacchie bianche volarono a cerchio su di lui e gridanoro: "Ha-ha! Non può più volare! Non fa che rotolarsi e ruggire! E quello che ha fatto a pezzi le ossa ha detto: 'Se Oom Leeuw mi vuole, può venirmi a cercare nello stagno'. Craw, craw" e volarono via.
Allora Oom Leeuw penso: "Aspetta, andrò a prendere quello che mi ha fatto a pezzi le ossa. Lo prenderò." Così andò allo stagno, ed ecco là il vecchio ranocchio che sedeva al sole, sul bordo dell'acqua. Oom Leeuw strisciò lentamente, in silenzio, verso il ranocchio.
"Ah, l'ho preso!" pensò e fece un balzo, ma il ranocchio disse: "Ho!" e si tuffò nello stagno eiemerse dall'altra parte, e si sedette ammiccando al sole. Oom Leeuw corse tutt'attorno allo stagno più velocemene che potè e stava per balzargli addosso quando il ranocchio si tuffò di nuovo e riemerse dall'altra parte. E così continuarono. Ogni volta, proprio quando Oom Leeuw lo aveva quasi afferrato, il ranocchio si tuffava e gridava: "Ho!" dall'altra parte dello stagno.
Infine Oom Leeuw capì che era inutile cercare di acchiappare il ranocchio, così se ne tornò a casa per vedere se poteva rabberciare le ossa fatte a pezzi. Ma non ci riuscì, e da quel giorno non potè più volare, solo camminare sulle sue zampe di ferro. E da quel giorno imparò anche a strisciare in silenzio alle spalle delle sue prede e anche se continua a prenderle e a mangiarle non è più così pericoloso come lo era quando poteva volare.
E le cornacchie bianche non sanno più parlare. Possono solo dire: "Craw, craw!"
Ma il Grande Ranocchio continua a saltellare hop-hop-hoppity-hop intorno allo stagno, e ogni volta che vede Oom Leeuw dice soltanto: "Ho!" e si tuffa nell'acqua più presto che può, e se sta là a ridere quando sente ruggire il leone.

sabato 21 novembre 2015

ANIMALIA. Oltre il giardino di Philes

Il 1 Dicembre alle 18 inaugurerà la mia mostra personale "ANIMALIA. Oltre il giardino di Philes" presso la Chiesa di San Michele Arcangelo (via Giovanni Giolitti 44, Torino), curata da Melanie Zefferino, patrocinata dal Comune di Torino e promossa da Febo & Dafne Associazione Culturale.


                                                                                                Attento spettatore, non toccare i gigli!
                                                                                                                                                Qui non ti è permesso trarre il coltello per recider fiori
                                                                                                                                                privando così gli uccelli del loro cibo.
                                                                                                                                                Guarda come il pittore si fa eccelso guardiano della selva:
                                                                                                                                                gli animali carnivori ha dipinto, a caccia sol di quelli
                                                                                                                                                che per natura si nutrono d’erba.
                                                                                                                                                Così le praterie non lascia indifese alla pastura,
                                                                                                                                                ché altrimenti perirebbero assai presto.
                                                                                                                                                                                             Manuele Philes, Carmina, 62.

In questa mostra patrocinata dal Comune di Torino e inserita nella rassegna “Contemporary Art” 2015 si evocano le suggestioni del dipinto di un “giardino reale” celebrato dal poeta bizantino Manuel Philes (ca. 1275-1375) in alcuni versi del suo Carmina (62), interpretabili anche come sorta di metafora del buon governo. Tuttavia, in questo progetto site specific si va oltre quella visione antica proponendo rappresentazioni contemporanee di animali nel loro habitat naturale. Si tratta di opere su carta raffiguranti specie a rischio di estinzione quali tigri e rinoceronti, ma anche orsi, stambecchi, gufi, uccelli tropicali e altro ancora – tutte esposte nella cripta della chiesa di San Michele Arcangelo, ove si tengono celebrazioni di rito bizantino.

Lo spazio per così dire “profano” di questo luogo di culto si trasforma così in una sorta di “paradiso terrestre”: la natura è rappresentata in tutta la sua bellezza dal giovane talento torinese Giorgia Oldano – menzione speciale al Golden Turtle Contest 2015 di Mosca, BBC International Wildlife Artist of the Year 2013 e Campionessa Italiana di Disegno Naturalistico al Festival Italiano delle Arti Naturalistiche 2011. Caratterizzati da una raffinata resa chiaroscurale, i lavori monocromi a matita di questa wildlife artist paiono trasfondere l’élan vital degli animali selvaggi, in particolare i cosiddetti “Big Five” a rischio di estinzione.

Al di là dell’esperienza estetica offerta dai disegni di Giorgia Oldano, realizzati con meticolosità paragonabile a quella dei maestri miniatori fiamminghi, questa mostra offre implicitamente spunti di riflessione sulla evoluzione di realtà piemontesi quali il Parco Michelotti, il bio-parco Zoom e le regge venatorie sabaude. Invero, si crea una sovrapposizione ideale tra l’idea di parco naturale del nuovo millennio e la concezione medievale di “giardino” nella civiltà bizantina e in alcuni contesti mediorientali. Ad animare quel tipo di giardino erano pavoni, cervi, leoni e altre “fiere” oltre a specie faunistiche – reali o immaginarie – alle quali gli autori di bestiari, conferivano un’aura soprannaturale, poteri magici o immortalità, come si legge nel De animalium proprietate di Philes (cfr. Nancy P. Sevcenko, “Wild Animals in the Byzantine Park” in Byzantine Garden Culture, a cura di A. Littlewood, H. Maguire e J. Wolschke-Bulmahn, Dumbarton Oaks, Washington, 2002, pp. 69-86).

Attraverso i disegni dell’artista, che – per così dire – inducono l’osservatore ad andare “oltre il giardino di Philes”, “Animalia” propone una interpretazione del tema “arte e natura” in chiave contemporanea e al tempo stesso invita a riscoprire la storia di un’Europa le cui radici culturali si estendono da occidente al vicino oriente e sulle sponde del Mediterraneo.

Questa mostra è dunque un percorso visivo all’interno di un microcosmo affascinante, dove il presente s’intreccia col passato, la poesia con le scienze naturali e l’arte

 VI ASPETTO NUMEROSI!!!


Drawn 2015


Il 7 novembre ha inaugurato la seconda edizione della mostra "Drawn" presso The Gallery, Sculpture by the Lakes (Pallington Lakes, Pallington, Dorcherster, UK), che racchiude i disegni di artisti di fama internazionale. Simon Gudgeon, curatore della mostra, nonchè scultore conosciuto in tutto il mondo ha selezionato opere come studi per futuri dipinti e opere finite realizzate con la tecnica del disegno, tecnica molto versatile.



Gli artisti presenti in mostra sono:
Dennis Boyd, Julie T. Chapman, Guy Combes, Andrew Denman, David Filer, Zoey Frank, Marcus Hodge, Terry Miller, Dale Marie Muller, Giorgia Oldano, Jonathan Sainsbury, Leon van der Linden, Rick Young, Elizabeth Zanzinger

Qui sotto le mie due opere esposte.
"She's only happy in the Sun", 38x38 cm
"Could I have a passage", 18x49 cm
La mostra proseguirà fino al 13 Dicembre 2015.

domenica 23 agosto 2015

Attenzione alle truffe!!!

In questi giorni ho ricevuto una email da un certo Steven Rudy (rudydorothy97@yahoo.com), che mi chiedeva di acquistare 4 opere. Solitamente faccio sempre delle piccole ricerche su chi mi scrive dall'estero, ma questa volta visto che ero in Africa e spesso non avevo la connessione WiFi, non ho potuto farlo. Comunque dopo svariate email ho iniziato ad insospettirmi e tornata in Italia ho scoperto che questo Steven Rudy in realtà è un TRUFFATORE!
Fate attenzione!!! Perchè dice di inviarvi un assegno che riporta però una cifra più alta di quella che avete richiesto, di incassare l'assegno (che poi risulterà scoperto) e in un secondo momento vi chiederà la differenza che ovviamente dovrete sborsare di tasca vostra!!!!

Recently I received an email from a certain Steven Rudy (rudydorothy97@yahoo.com), asking me to buy 4 of my artworks. Usually I always do small investigations about who writes me from abroad, but this time as I was in Africa and often I did not have WiFi, I could not do this. However after several emails I started to become suspicious and returned to Italy I discovered that this Steven Rudy is a CROOK!
Be careful!!! Because it says to send you a check, however, that reports a higher figure than that which you have requested, to cash the check (which will be found out) and later will ask the difference which of course you'll have to fork out of your pocket!!!!


Qui di sotto riporto l'ultima email che ho ricevuto:
Here below the last email I received:

Good Morning,
How are you doing and i hope you are enjoying the weather? I just got an update from my finance manager that payment has been issued out to your name and address information you given to me and you will surely received it this week Thursday or Friday

Unfortunately my finance manager erroneously sent the wrong amount which is meant for payment to another customer due to be paid at the same time we paid you and never mind when you received the payment (CHECK) don't tear the check or return it,kindly deposit the check into your bank account and it
take 1-3 days to cleared in your bank account and will give you further instruction for the next step.

Thirdly have also spoken to my Bank manager today and my Accountant concern the erroneously amount, they said there is no problem,you should go ahead with the payment (check) and deposit it to your bank account that will take some 1-3 days to cleared in your Bank Account and don't tear the check or don't return the check.
Thanks for your understanding and co-operation,so Kindly look into your letter box address starting from this week and get back to me immediately when you received and deposited it into your bank account and here is my mobile number you can text me or ring me on +447448817840.

NOTICE PLEASE:
The check has been authorized by my bank manager,so go ahead and deposit the check in your bank account for clearance.

Please; Kindly read and understand the message and reply me immediately if you receive this message now.

Regards.
Steven


Inoltre allego anche il link che mi aiutato a capire che questo Steven Rudy è in Truffatore e dove molte altre persone hanno condiviso la loro esperienza.
Also I enclose also the link that helped me to understand that Steven Rudy is a crook and where many other people shared their experience. http://www.lamaisondesartistes.fr/site/tentative-de-fishing-attention/

Comunque per fortuna sono riuscita a scoprire tutto questo prima che accadesse il fattaccio!
Spero che questo post possa servire a tutti i miei amici artisti!
State in guardia! 
However luckily I was able to discover this before the crime happened!
I hope this post can help all my artist friends!
Be on guard!

venerdì 3 luglio 2015

L'intervista su Artim Magazine

Una piccola intervista sul mio percorso artisico su Artim Magazine, da pagina 73. 

Gli animali sono i soggetti principali dei tuoi lavori ed è soprattutto sull’ambiente naturale che il tuo sguardo si concentra. Di fronte alle tue opere, l’incontro tra l’osservatore e il soggetto è improvviso e funge come da catapulta in uno scorcio di natura selvaggia. Come è nata la tua passione per gli animali e il loro habitat? Cosa è per te “Wild Aim”?
Ho sempre provato una particolare curiosità e un intenso amore nei confronti della natura e in particolar modo per il mondo degli animali. Sono affascinata dalla libertà, dall mistero, dalla bellezza che risiede in loro e nella natura stessa. L'unicità degli animali mi spinge a rappresentarli. Dipingerli e disegnarli significa cercare di capirli, conoscerli, amarli.
Ricordo un episodio di quando andavo all'elementari. Avevo disegnato un'anatra nell'acqua e più la guardavo più mi piaceva. Forse è stato in quel momento che, inconsciamente, ho deciso che nella mia vita avrei disegnato gli animali e la natura.
Wild Aim è un modo per condividere i miei lavori e le mie esperienze. Un modo per far avvicinare alla natura anche chi non può viverla costantemente. Trovo estremamente interessante la possibilità di leggere il racconto che sta dietro una foto o un dipinto o un disegno di un fotografo o di un artista. Credo amplifici il suo valore o comunque permetta al fruitore di capire, di entrare dentro l'immagine e nel lavoro di ognuno di noi.


Oltre alla pittura, ultimamente ti sei dedicata soprattutto al disegno a matita. In che modo hai connesso queste diverse tecniche nel tuo studio del mondo naturale? 
Le differenti tecniche mi permettono di indagare la natura con risultati diversi. Nell'ultimo anno e mezzo ho deciso di lavorare in bianco e nero per un pura scelta tecnica. L'olio era diventato difficile e non riuscivo più a concentrarmi sul colore. Forse è stata anche una scelta “egoistica” per stare meglio con me stessa e i miei pensieri mentre lavoro. Sedermi alla mia scrivania davanti al banco reclinabile mi rilassa e mi aiuta a concentrarmi sull'immagine che sto realizzando. La matita è uno strumento semplice, alla portata di tutti, spesso considerata una tecnica “minore”. Io credo invece sia una tecnica molto complessa, che permette di realizzare sfumature infinite e lavori anche molto complicati. Inoltre è uno strumento con cui mi viene facile indagare i dettagli essendo i miei lavori molto minuziosi e particolareggiati.


Unire arte e natura ti ha portato a viaggiare molto e negli USA hai avuto la possibilità di conoscere due grandi artisti del calibro di Robert Bateman e Chris Bacon. In che modo questi incontri hanno influito sulla tua evoluzione artistica?  
Ho conosciuto questi due artisti durante la mostra internazionale “Birds in Art” che si tiene ogni anno presso il Leigh Yawkey Woodson Art Museum di Wausau nel Wisconsin Centrale, a cui ho partecipato nel 2013 e 2014. Oltre alla mostra in sé, avvenimento molto importante, è un momento di condivisione e confronto tra gli artisti. Ho avuto la sensazione di essere accolta in una grande famiglia, nella quale nonostante le differenze culturali, tutti ti trattano con rispetto, uniti dall'amore per la pittura, il disegno, la scultura e la Wildlife Art.
Robert Bateman in particolar modo è sempre stato un grande ispiratore. Nei miei momenti bui mi basta sfogliare uno dei suoi libri per trovare conforto, nuove energie e rimettermi a lavorare e pensare che tutto può diventare semplice, fluido e possibile.
Osservare le loro opere mi ha aiutata a capire l'importanza dell'impaginazione dell'immagine, essendo loro i grandi maestri della composizione.


Vivere a contatto con gli animali significa toccare con mano la forza profonda e, allo stesso tempo, la fragilità della natura. Nel mondo globalizzato di oggi oramai non si contano più gli attacchi agli ecosistemi da parte dell’uomo, ad opera di multinazionali, ma anche di governi (vedi il problema degli Ogm e quello delle trivellazioni). In che modo, secondo te, ogni singolo individuo può agire per cercare di arginare questo strapotere e preservare l’ambiente in cui vive?   
Innanzitutto credo sia importante sforzarsi di far conoscere e sensiblizzare le nuove generazioni al mondo della natura. La scuola, per esempio, può giocare un ruolo importante nell'educazione ecologica sul territorio.
Nell'era di internet siamo bombardati da video e informazioni completamente sbagliate sugli animali. Innumerevoli filmati alterano la percezione degli stessi spesso intesi come giocattoli o pupazzetti, e non come esseri pensanti, con dei sentimenti, e alle volte pericolosi. Bisognerebbe potenziare il contatto diretto con la natura e gli animali per far conoscere sia la loro grande bellezza, ma anche la loro grande potenza, quindi incrementare una corretta informazione poiché bisogna “informare per formare”.

In una parte delle tue opere ti concentri maggiormente sugli animali, unici protagonisti dell’opera, mentre in altri lavori gli stessi sono calati nell’ambiente che li circonda, che così assume un ruolo significativo. Cosa ti ha portata a sottolineare questa relazione tra soggetto e spazio circostante?
Sostanzialmente il viaggio. Viaggiare e vivere la natura mi ha portata ad ampliare il mio campo visivo e di conseguenza a rappresentare gli animali nel loro contesto. Dalle mie esperienze al Parco del Gran Paradiso in Valle d'Aosta è nato “L'eremita”; non ho resistito a non disegnare quella vista mozzafiato di montagne che si stagliava dietro a quel piccolo stambecco in punta alla parete rocciosa in primo piano. Un altro esempio è “La sentinella”, un maschio di camoscio che spunta tra un intreccio di rami controluce. Qui ho provato a raccontare l'emozione dell'incontro con i camosci nel Parco Nazionale d'Abruzzo.



domenica 14 giugno 2015

Un articolo su Effetto Arte di Maggio/Giugno

Nel cuore degli animali

La libertà, il mistero, la bellezza, sono le caratteristiche principali che hanno sempre affascinato ed emozionato Giorgia Oldano, giovane e talentuosa pittrice torinese, attratta, incuriosita e sopratutto innamorata del mondo della natura e dei suoi protagonisti: gli animali. Il suo è un desiderio - direi innato - di conoscerli fino in fondo, di condividere con loro emozioni e sensazioni, di entrare in contatto - come precisa l'artista - con la loro anima, con il mistero che caratterizza il comportamento di ciascuno di loro.
La Oldano è abituata, per i molteplici viaggi intrapresi alla ricerca costante degli animali, ad incrociare i loro occhi, per avvertire "quanto i loro sentimenti siano veri ed autentici".
"Vorrei che questi sguardi - dichiara la pittrice - scatenassero in noi la consapevolezza di una natura immensa, maestosa, imprevedibile, potente, ma allo stesso tempo fragile, rara, delicata". Queste sono parole d'amore ed è senz'altro l'amore la molla che spinge la Oldano a raccontare - con i pennelli e le matite - il mondo animale con una straordinaria minuziosità di dettagli, con una eccellente abilità pittorica, tanto da farceli percepire come vivi, liberi, imprevedibili.
E' stupefacente fermarsi a guardare con attenzione i dipinti e i disegni di Giorgia...gli occhi di ciascun animale sono parlanti, sembrano quasi chiedere a noi umani di amarli, di proteggerli e non di ridurli quasi all'estinzione. "Cosa c'è di più magico - mi dice la Oldano - nel corno di un rinoceronte che non vederlo sulla testa del suo proprietario? Come si può avere l'incoscienza di vedere una tigre senza la sua pelliccia, un delfino senza il suo oceano?..".
E' vero, solo l'egoismo umano può cancellare dalla terra tanta bellezza e tanta maestosità... e la pittrice, nei suoi oli e nelle sue matite ci vuole portare all'esperienza di un contatto diretto, dove gli sguardi, fra noi e le creature, si sentano compenetrati, con il desiderio che questi sguardi scatenino in noi la consapevolezza della loro maestosa e immensa unicità. E' questa unicità che spinge Giorgia a rappresentare gli animali; dipingendoli e disegnandoli, l'artista cerca di capirli, di conoscerli e quindi di amarli...
Li ama, infatti, senza alcun dubbio e l'amore viene naturalmente trasferito ai pennelli ed alle matite, che in ogni soggetto aggiungono alla mirabile rappresentazione figurativa, l'emozione, il fremito, le pulsazioni, la tenerezza di chi, oltre all'immagine da riprodurre, ne vuole carpire il mistero dell'esistenza.
Per raccontare gli animali e la natura che essi abitano, la Oldano si è resa conto che viaggiare le è indispensabile e, negli ultimi tre anni, ha intrapreso vari viaggi avventurosi, non necessariamente in paesi lontani, ma anche nelle montagne del suo Piemonte ed in quelle abruzzesi. Camminare fra i monti o nelle lande deserte costituisce il legame con i suoi elaborati finali, perchè - dice la Oldano - "aiuta il dialogo interiore con la mia anima e mi libera dai miei fantasmi. Quando torno in studio per lavorare, sono carica e piena di energia da dedicare ai miei lavori".
Negli Stati Uniti, oltre all'ammirazione per i grandi paesaggi e le lunghe strade dritte ha potuto conoscere e confrontarsi con famosi artisti americani ed internazionali, quali Robert Bateman e Chris Bacon, suoi grandi ispiratori nel campo della Wild Art.
E dall'esperienza acquisita direttamente con l'ambiente si è anche ampliato il suo campo di azione pittorica: nei lavori più recenti, infatti, si può notare come il paesaggio e l'impaginazione dell'immagine abbiano ampliato la loro presenza , rendendo protagonista l'habitat insieme all'animale. Giorgia chiama queste sue ultime opere "Gli ambientati", conferendo pertanto all'ambiente un ruolo significativo, accanto alle creature viventi.
Negli ultimi tempi ha gradatamente spostato la sua predilezione dai dipinti ad olio ai disegni a matita. Ha deciso di lavorare in bianco e nero per una pura scelta tecnica e, probabilmente - come è pronta a dichiarare - anche una scelta "egoistica"...voleva star meglio con se stessa ed i suoi pensieri, sedendo alla scrivania davanti al banco reclinabile. La matita , spesso considerata una tecnica minore, è invece molto complessa, e consente di realizzare infinite sfumature e composizioni molto complicate. Per la Oldano è uno strumento che permette di rilassarsi ed aiuta a concentrarsi sull'immagine , oltre a rendere facile indagare i dettagli, essendo i suoi lavori molto minuziosi e particolareggiati.
Giorgia, nell'ultimo quinquennio, ha collezionato molteplici importanti riconoscimenti: fra questi - nel 2012 - il titolo di Campionessa Italiana di disegno naturalistico, al Festival italiano delle arti naturalistiche presso il Castello di Grinzane Cavour. Il che le ha consentito di vivere un'esperienza unica in Africa, tra Malawi e Zambia.
Nel 2013 è stata premiata come vincitrice nella categoria mammiferi International Artists, nel Concorso BBC Wildlife Artists of the year 2013 in Gran Bretagna.
Nel 2013 e 2014 è stata selezionata per esporre presso il Leigh Yawkey Woodson Art Museum , nella prestigiosa mostra annuale Birds in art, nel Wisconsin centrale.
Nel 2015 è risultata finalista nel Golden Turtle Contest, a Mosca.
Più che meritati, questi premi e queste vittorie, per una pittrice che riesce sempre ad essere - nelle sue opere - estremamente coinvolgente, restituendoci l'emozione di un incontro con la natura, che sprigiona con forza il richiamo della libertà e della purezza dell'universo.

Emilio Gargioni

sabato 6 giugno 2015

Wildlife Art Italy


Wildlife Art Italy è la prima, vera mostra in Italia di arte dedicata agli animali selvaggi e al loro mondo. Molto sviluppata ad apprezzata in Europa e nei paesi anglosassoni, la Wildlife Art trova la sua dimensione finalmente anche in Italia. A differenza del disegno naturalistico, essa permette all’artista una visione più creativa e personale di interpretazione, raggiungendo un livello artistico di grande qualità. In questa collettiva si sono raggruppati alcuni degli artisti italiani più importanti che la rappresentano, nella quale si confrontano attraverso le loro svariate forme espressive. Si passa dalla natura rappresentata nei suoi accenti più fantasiosi e colorati di Maurizio Boscheri, al serraglio poetico dei collage di Stefano Faravelli fino alla jungla verde e lussureggiante di Margherita Leoni. Dalle figure multimateriche contese tra uomo e animale di Pietro Marchese, alla matita chirurgica eppure emozionante di Giorgia Oldano. Dagli animali
magistralmente scolpiti, quasi fosse la creazione vera a propria, di Michele Vitaloni, a quelli fragili per materia ma potenti per figurazione, di Matteo Volpati, fino agli intensi ritratti delll’Africa selvaggia degli oli di Stefano Zagaglia.

Vi aspetto dunque, mercoledì 10 giugno alle ore 18,30 presso il MUVI Museo Vitaloni / Art & Wild, via Andrea Maria Ampère 27, Milano.


sabato 9 maggio 2015

La Tana Studio apre le sue porte!


ATTENZIONE ATTENZIONE!
“La Tana Studio” nasce nel febbraio del 2014.
Un piccolo studio illuminato incessantemente dalla luce del sole, dove nascono i miei disegni e i miei dipinti. “La Tana” perchè è un rifugio intimo e solitario nel quale posso sentirmi protetta e libera di poter pensare e creare.
Il 10 maggio 2015, dalle ore 15 in poi, le sue porte verranno aperte al pubblico, agli amici, ai collezionisti, a chi come me condivide l'amore per la natura e per l'arte, a chiunque voglia anche solo venire a fare o ricevere un saluto di benvenuto.
Vi aspetto dunque numerosi e vogliosi di voler condividere il luogo che amo e dove tutto ha inizio.


Saranno anche disponibili le stampe di alcuni miei lavori. Hanno una tiratura di 10 copie ognuna e un certificato di qualità.

ATTENTION ATTENTION!
"La Tana Studio" (The Burrow Studio) was born in February of 2014.
A small study incessantly illuminated by sunlight, where my drawings and my paintings born. "The Burrow" because it is a private and solitary refuge where I can feel secure and free to be able to think and create.
On May 10 2015, from 3 pm, its doors will open to the public, friends, collectors, to people like me who shares a love for nature and art, to anyone who wants to just come to make or receive a welcome greeting.
I therefore expect many desirous and share the place I love and where it all begins.

The prints of some of my work will be also available. They have a print run of 10 copies each and a certificate of quality.

domenica 12 aprile 2015

Visòes Brasileiras

Ritmi di samba e oggetti di design... per il fuori salone il MUVI organizza l'evento

“VISÕES BRASILEIRAS”


tra le varie forme, colori, sapori, nel profodo della notte vi sentirete osservati dal mio "Lonely boy"...
 
"Lonely boy" matita su carta, 28x41 cm
 
opening Lunedì 13 Aprile, dalle 19, MUVI, via Andrea Maria Ampère 27, Milano.

lunedì 30 marzo 2015

News da David Shepherd Wildlife Foundation


Buone notizie! "The sentinel" e "The wises" sono stati selezionati per la mostra Wildlife Artist of the Year 2015 organizzata dalla David Shepherd Wildlife Foundation che si terrà presso Mall Galleries, Londra dal 30 Giugno al 4 Luglio 2015.

Good news! "The sentinel" and "The wises" have been selected for Wildlife Artist of the Year 2015 exhibition organized by David Shepherd Wildlife Foundation at The Mall Galleries, London between June 30 – July 4 2015

venerdì 6 marzo 2015

Finissage della mostra "Style & Spirit"

Vi aspetto tutti martedì 10 marzo dalle ore 18 per il finissage della mostra "Style & Spirit" presso il MUVI, via Andrea Maria Ampère 27, Milano.

sabato 28 febbraio 2015

News from Golden Turtle International Contest

"L' eremita", matita su carta, 25x40 cm

Sono molto felice di comunicarvi che "L'eremita" ha ricevuto un "SPECIALLY COMMENDED" al Golden Turtle International Contest che ha inaugurato ieri 27 febbraio 2015 presso il Museum of Moscow a Mosca (Russia)!
I am very happy to announce that "The hermit" received a "SPECIALLY COMMENDED" Golden Turtle International Contest which opened yesterday February 27, 2015 at the Museum of Moscow in Moscow (Russia)!

martedì 3 febbraio 2015

February Exhibitions

Febbraio sarà un mese ricco di appuntamenti!

Iniziamo con "Style & Spirit", mostra collettiva che inaugurerà giovedì 5 febbraio alle ore 18 presso il nuovo spazio MUVI, via Andrea Maria Ampère 27, Milano. 
 
 
Dal 5 all'8 febbraio sarò presente presso The Gallery, Sculpture by the Lakes (stand 60) parteciperà a Works on Paper Art Fair, Science Museum, Londra.


"On the sunny rocks" e "The ermit" parteciperanno alla finale del concorso internazionale Golden Turtle nella categoria Graphics, Animal in Nature. La premiazione si terrà presso The House of Artist a Gorky Park, Mosca.

Vi aspetto!

martedì 13 gennaio 2015

Scusate l'assenza...

Mi devo scusare, ma non ho più avuto molto tempo per seguire il blog. In questi ultimi mesi ho lavorato molto e tra disegni e vacanze di Natale mi sono un po' persa.
Comunque vorrei condividere i 3 miei ultimi lavori in cui ho messo tutto il mio cuore e la mia anima.

I apologize, but I have not had much time to follow the blog. In recent months I have worked very hard and between drawings and Christmas holidays I was a bit 'lost.
However I would like to share my last three jobs where I put all my heart and my soul.

La tana, matita su carta, 9x29,5 cm (The burrow, pencil on paper)
 Il primo è un piccolo scoiattolo striato che ho incontrato sul Lago Yellowstone questa estate. Questi piccoletti sono una presenza costante nel Parco di Yellowstone e non hanno paura dell'uomo. Ricordate però che è severamente vietato dargli da mangiare!

The first is a chipmunck I met on Lake Yellowstone this summer. These little guys are a constant presence in Yellowstone Park and have no fear of man. Remember though that it is strictly forbidden to feed him!


Richard Parcker al Giardin Botanique, matita su carta (pencil on paper), 27,5x23 cm
Il secondo è un lavoro ispirato al libro "Vita di Pi" raffigurante la tigre Richard Parcker in acqua al Giardin Botanique. E' stato molto divertente realizzare questo lavoro, nonostante avessi paura di non riuscire a risolvere i riflessi nell'acqua.

The second is a work inspired by the book "Life of Pi" depicting tiger Richard Parcker into the water at Giardin Botanique. It was great fun to perform this work, even though I had fear of not being able to solve the reflections in the water.


The sentinel, matita su carta (pencil on paper), 39x26,5 cm

Il terzo e ultimo invece è un'immagine che porto nel cuore dopo la mia ultima avventura in Abruzzo a fine novembre. Dopo una lunga e faticosa camminata sul Monte Amaro ho passato uno splendido pomeriggio insieme ad un piccolo branco di camosci.

The third and final instead is an image that is in my heart after my last adventure in Abruzzo in November. After a long and arduous walk to Mount Amaro I spent a wonderful afternoon with a small herd of chamois.

Buona visione e a presto!
Enjoy and see you soon